CAPITOLO 66
COMMERCIO DI MELONI
IN CUI GLI DÈI SONO VITTIME DI PRATICHE CRUDELI, E MILE FINISCE PER CHIUDERE IN UN SACCO IL DIAVOLO PERVERSO.
Come si è detto Scimmiotto, messo alle strette, si recò sul Monte Wudang nel continente meridionale, per chiedere al venerabile Ammazza Diavoli un aiuto alla liberazione di Tripitaka, Porcellino e Sabbioso, e dei guerrieri celesti imprigionati con loro. Fece la sua capriola nelle nuvole e viaggiò rapidamente, finché giunse in vista del territorio dell'immortale e planò nella sua magnifica tenuta.
La divina montagna alta fino al cielo domina il sud est con la sua mole maestosa, in cui spiccano la Cresta del Baldacchino Porporino e il Picco degli Ibischi. Ne discendono nove fiumi, che scorrono fino alle remote regioni di Jing e Yang; mille picchi di Yue si tendono verso le stelle. [...]
Bianche gru, compagne delle nuvole, stanno appollaiate sull'antico ginepro; fenici rosse e azzurre cantano rivolte al sole. Questo territorio dell'illusione di giada è una vera terra di immortali; la compassione dei portali d'oro regna sulla soglia del mondo.
Il grande patriarca, imperatore di Sopra, era nato nel palazzo imperiale l'anno 1 dell'era Kaihuang, nel primo giorno della terza luna dell'anno Jiachen(55). Era figlio del re Puro Gaudio e della regina Vincelbene, che lo aveva concepito mentre sognava di ingoiare un raggio di sole e lo aveva portato per quattordici mesi.
Coraggioso e valoroso sin da fanciullo, mostrò crescendo la sua divina intelligenza e rifiutò il trono per consacrarsi a pratiche austere. I suoi genitori non poterono impedirgli di abbandonare il palazzo imperiale. Fu su questa montagna che penetrò i misteri della meditazione. Raccolti i propri meriti e compiute le pratiche, se ne volò via in pieno giorno. L'Imperatore di Giada decretò che portasse il nome di Zhenwu, Vero Marziale, presiedesse al contatto con il vuoto tenebroso e fosse servito dalla tartaruga e dal serpente. L'intero universo proclamò la sua onniscienza nelle sei direzioni. Non vi è mistero che egli non comprenda, né gloria che egli non colga. Dall'inizio alla fine di ogni kalpa, si dedica a eliminare i diavoli.
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