Qualunque persona normale, in mezzo alla lieta brigata vestita di veli leggeri, dentro il boschetto di seta e broccato, con il vino eccellente che si beveva da quelle parti, avrebbe scordato Buddha e scritture. Ma il coraggioso Tripitaka aveva una pietra al posto del cuore.
La buona vampira gli diceva: "Che aria triste hai! Questo è il più bel posticino del mondo, per distrarti e curarti la malinconia."
S'inoltrarono sul sentiero, mano nella mano, tra fiori e piante bellissimi. Dopo aver superato diversi chioschi e padiglioni, giunsero al frutteto dei peschi. Scimmiotto diede un piccolo morso di avvertimento e Tripitaka lo comprese perfettamente.
Il novizio volò quindi su un ramo e si trasformò nella più bella pesca rossa che si fosse mai vista.
"Signora" domandò il reverendo, "come mai i vostri peschi hanno alcuni frutti verdi e altri rossi?"
Lei si mise a ridere: "Quelli verdi sono frutti yin, i rossi yang. Senza yin e yang non brillerebbero il sole e la luna, non crescerebbero gli alberi, e le donne non si distinguerebbero dagli uomini. I frutti yang sono i più esposti al sole e maturano prima; quelli yin restano in ombra."
"Grazie dell'insegnamento, signora. Non lo sapevo." E allungò la mano a cogliere la pesca rossa, mentre lei ne colse una verde.
Tripitaka si inchinò con galanteria e offrì il suo frutto a due mani: "Voi che amate i colori caldi(67), signora, vogliate gradire questa pesca. Io mangerò quella verde."
Scambiarono i frutti, e la buona vampira si sentì tutta intenerita: "Che uomo gentile! Che gesto affettuoso, ancor prima che diventi mio marito!"
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