I NIBELUNGHI


Pagina 130
1-10- 20-30- 40-50- 60-70- 80-90- 100-110- 120-130- 140-150- 160-170- 180-190

[Indice]

     Gunther si ostinò nella idea di partire, e allora Hagen gli suggerì di armarsi bene e di scegliere mille fra i migliori cavalieri, per poter difendersi dalle feroci intenzioni di Crimilde.
     Il re promise di seguire questo consiglio, e radunò oltre tremila cavalieri. Anche Hagen di Tronje e suo fratello Dankwart con ottanta guerrieri si accinsero a partire. Anche Volke, il nobile cantore, che era uno dei migliori cavalieri burgundi, e sapeva suonare il violino. Hagen scelse altri mille uomini assai provati per accompagnarlo nel paese degli Unni.
     Gli ambasciatori di Crimilde intanto volevano ripartire, e ogni giorno domandavano licenza, ma Hagen, per prudenza, li tratteneva.
     Egli diceva al suo signore:
     «Non dobbiamo lasciarli partire prima d'esser pronti anche noi, perchè Crimilde non abbia tempo di prepararsi, se nutre cattivi propositi».

     Infine, quando tutto fu pronto, i messaggeri di Attila furono chiamati davanti a Gunther.
     Domandò il re:
     «Sapete dirci quando ha principio il banchetto a corte? O quando siamo aspettati?».
     E Schwemmel rispose:
     «Al prossimo solstizio».
     I messi mostrarono pure desiderio di vedere la regina Brunilde, ma non fu loro permesso. Vennero offerti loro ricchissimi doni, ma essi li rifiutarono dapprima, dicendo che re Attila aveva loro proibito di accettarli, infine li presero perchè Gunther se ne era offeso.
     Prima di partire salutarono Ute, la vecchia regina, che diede loro pure molti oggetti preziosi da portare a Crimilde.
     Furono poi scortati fino alla Svevia dai guerrieri di Gernot, e poi ritornarono presto nel paese degli Unni, dove erano sicuri, perchè tutti temevano Attila. E dopo attraversarono i luoghi del buon vescovo Pilgrin e quelli di Rüdiger; infine si presentarono a re Attila, in Gran.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]