I NIBELUNGHI


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     Ma, in canzoni più antiche si parla di una strana avventura di Siegfried che qui è accennata soltanto indirettamente. Egli era già stato marito di Brunilde, la misteriosa regina di Islanda, e poi la aveva abbandonata.
     Ella viveva al di là del mare, era famosa per la sua splendida bellezza, ma anche per la sua forza straordinaria, soprannaturale. Ella si cimenta in esercizi cavallereschi, con i signori che chiedono la sua mano, al lancio dello spiedo, al tiro della frombola, al salto dietro la pietra gettata, e non vuole cedere la sua persona se non al cavaliere che l'avesse superata in queste tre prove. Ma chi era vinto ci rimetteva la vita.
     Più di un eroe era già andato a conquistare l'amore della forte e bellissima Brunilde, e non era più ritornato; allora anche il re Gunther del paese dei Burgundi decide di arrischiare la vita per amore di lei e prega Siegfried di aiutarlo in tal cimento. Siegfried acconsente, ma a patto che Gunther gli conceda la propria sorella Crimilde; Gunther gliela promette in moglie, appena Brunilde sia venuta nel suo regno. Dopo dodici giorni di navigazione essi giungono a Isenstein dove impera Brunilde. Sulla riva del mare si innalzano 86 torri magnificamente ornate, di fattura straniera, quasi paurosa, che cingono tre vasti palazzi e una immensa sala dei signori. Soltanto a Siegfried è noto questo lontano paese, questo meraviglioso castello, è nota la sua superba abitatrice e signora. E anche l'altera donzella conosce, oh, troppo bene! l'eroe che si avvicina.


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