Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     Il rubinetto si chiude definitivamente proprio quando giunge un fatto nuovo. L'Ordine Diocesano, su decisione del Vescovo Antonio Micozzi e dietro le insistenti richieste delle famiglie del quartiere, ma anche per favorire la sorte dell'edificio, ha costituito la parrocchia di San Giorgio nella chiesa di San Matteo. Per il tempio succursale della Cattedrale questo passo potrebbe costituire una svolta decisiva, perché gli conferirebbe una collocazione chiara e definitiva. Già nel 1936, in occasione della visita del Cardinale Tedeschini, l'allora Prefetto Varano alla presenza del Vescovo aveva pubblicamente riconosciuto l'azione svolta dal parroco nell'interesse della chiesa, ed aveva assunto l'impegno di ripristinarne i locali annessi, e cioè la sagrestia (che il convitto adoperò suddividendola in due vani) ed il tratto posto dietro l'altare maggiore, trasformato in un corridoio di passaggio nel 1872.

     In quel tempo infatti in seguito ad alcune modifiche ai locali del convitto, venne ritagliato uno spazio dietro l'altare maggiore, che fu adibito a passaggio interno ad uso del collegio, mentre nel locale della sagrestia venne aperta una porta d'ingresso per il teatrino del collegio, funzionando questa durante le recite dei convittori anche da retroscena. Inoltre l'antica torre della chiesa venne trasformata nel 1873 in "Osservatorio meteorologico", che sorse sul piano superiore della stessa (21).
     Nella ennesima supplica rivolta al Prefetto Francesco Bianchi il parroco confida quindi che la nuova parrocchia possa riavere «non soltanto il campanile, la sagrestia e il coro (...) ma anche quei locali, posti sopra la sagrestia e vicino al campanile, necessari per la rettoria della chiesa di S. Matteo e per gli uffici parrocchiali».

(21) Una campana della torre soppressa fu venduta ad un Berardino Della Noce di Penna S. Andrea, un'altra venne invece adibita ad uso interno del convitto. In precedenza, nel 1842 un'altra piccola modifica era stata autorizzata, per l'apertura di «una porta di comunicazione nella chiesa, col Palazzo del Collegio per poter nella stessa accedere gli alunni ed ascoltare la S. Messa»; la modifica viene auspicata in quanto «celebrandosi allora nella suddetta Chiesa la messa per Collegiali oltre quella ordinaria, sarà ciò di comodo maggiore per la popolazione». Nella deliberazione viene ricordato lo ius-patronato del Comune sulla chiesa (Archivio di Stato di Teramo, Comune di Teramo, "Deliberazioni decurionali", b. 1, registro 5, anno 1842, 31 agosto, n. 642).


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