Federico Adamoli
LA CHIESA PERDUTA
(La vicenda della Chiesa di S. Matteo di Teramo)


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     Nel Fascio Littorio i due simboli si abbracciano come due forze antiche, per rendere perenne l'anelito alla gloria dei cittadini migliori e consacrare nei loro cuori per sempre l'amore di Dio e della Patria.
     Ma non basta, Eccellenza; il Centro Parrocchiale da costituirsi nella chiesa di S. Matteo, non potrebbe essere vitale e fecondo con la sola sistemazione della sagrestia e del campanile. La chiesa ha urgente bisogno di alcuni locali per l'ufficio parrocchiale e per la rettoria della stessa chiesa.
     Il comandamento del Regime fascista č di perfezionarsi e di perfezionare. I vecchi e il vecchiume - fisico e morale - sono destinati a scomparire - residui anacronistici - nel vortice di un'attivitā sorprendente.
     Le chiese, specialmente quelle, che sono centri parrocchiali, debbono esprimere nello splendore dell'ora presente, l'epopea dei trionfi dello spirito e le glorie dei valori morali, fattori decisivi di ogni sano e ordinato movimento rivoluzionario.

     Eccellenza, noi non torniamo ad addurre gli articoli della legge concordataria del 29 maggio 1929, quale fondamento giuridico della concessione dei locali per la rettoria della chiesa e dell'ufficio parrocchiale.
     Non vogliamo ricordare il fatto storico della direzione della chiesa, affidata ai Padri Barnabiti, che pur esulterebbero nel vedere sistemato definitivamente il luogo sacro alla fede e alla scienza, magnificato dalla loro dottrina e santificata dal loro ministero.
     Eccellenza, noi ci appelliamo al desiderio unanime di una massa di cittadini, che vogliono vedere risolta la sistemazione della loro parrocchia.


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