NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Questo pervenendo a le orecchie de li scolari, non furono senza timore, dubitando ch'el suo solazzo non se convertisse alfine in despiacere; onde messer Antonio da Cità de Castello clerico, chiamato fra loro compagni il prete, come uomo facetissimo, ingenioso e molto activo ad ogni impresa, vedendo li compagni alquanto smariti, perché non aveano obedito il podestà, dixe: - Non abiate paura, compagni miei, perché, se farete come ve dirò, cum nostro grande piacere ce defenderemo. El quale è questo. Acconciamo in la camera, che riesce in sala, una tavola, e quella aparecchiamo cum ampollette e bussoli, a modo se costuma in le camere de l'infermi per le opportune medecine a la loro salute. E se alcuno venisse in sala per entrare in camera a cercarlo, voi starete in sala, mostrandovi dolorati e afflicti; e se adimandati fusti de la casone de la vostra tristezza, diceti che l'è uno di nostri malato di pestilenzia. E nui poneremo in camera nel lecto el porco in iuoco de l'infermo; e lassate poi fare a me, ché me rendo certo che chi ce venirà non ce vorebbe esser venuto, perché sapete già tutta questa cità esser in gran timore e spavento per la morte de quel nostro scolaro che a quisti dì moritte. - Li scolari, per lo audito consiglio del compagno già tutti rinfrancati, ridendo disseno: - Su pure a le mane! Faciamolo; e magiormente che in questa cosa non ne va la vita. - E cum queste parole, aconciata subito la tavola nel modo antedecto, poseno el porco a lecto cum una beretta in capo e uno panicello involto a quella, e aconzarono li piedi denanti fuora de la coperta, investiti in due maniche de camicia che pareano due brazze de omo astratte.


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