NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ma solo a novellare mi posi per dimostrarvi quanto danno sia seguito dal disonesto appetito d'un cordigliero, il quale, allargate le redini a la sensuale sua concupiscenza, è stato di grandissima rovina a due nobilissime famiglie cagione. E se non fosse che la cosa tanto è divolgata che quasi da tutti si sa, io non sarei stato oso a nomar l'ordine del frate già mai per non dar materia ai maledici di biasimar così sacra religione come è quella di san Francesco. Ma in ogni setta, in ogni collegio e in ogni santa congregazione ve ne sono de' buoni e de' tristi, né perciò l'ordine o collegio, che santamente fu instituito, si deve biasimare, ma devesi notare e riprender quei malfattore che con le sue triste opere vuoi la sua religione render infame. Ora venendo al fatto, dico che nel fertile, ricco e grande quanto altro che al mondo si ritruovi reame di Francia, che sempre è stato in ogni età inclinatissimo a la religione, era ed oggidì ancora è in molti luogi antica e lodevole consuetudine che ogni gentiluomo che si trovava aver castello o villa in suo potere, in quello faceva fabricar una agiata camera particolarmente per alloggiarvi dentro i frati minori. E questo facevasi perciò che, stando ordinariamente tutti i gentiluomini francesi mal volentieri ne le città, abitano communemente fuori a le lor castella e piazze, ove sono assai più liberi e ponno più agiatamente attender a la caccia così degli augelli come de le fere, de la quale tutti mirabilmente si dilettano. Ne la quadragesima poi ed altre feste solenni, secondo la bisogna mandano a pigliare, sì per le confessioni come altresì per le prediche e altri ufficii divini, quei religiosi che più secondo la divozione ed inclinazion loro gli aggradano, e per lo più de le volte si servono dei cordiglieri.


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