NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Aveva Ferrandino matrigna con due figliuole sozze e brutte; e desiderava una di loro con Ferrandino in matrimonio copulare. Ma essendole tolta ogni speranza di conseguir tal suo desiderio, se accese contra di Biancabella di tanta ira e sdegno, che non pur vedere, ma sentire non la voleva: fingendo però tuttavia d'amarla ed averla cara. Volse la fortuna che il re di Tunisi fece un grandissimo apparecchiamento per terra e per mare per mover guerra a Ferrandino: non so se questo fusse per causa della presa moglie, over per altra cagione; e già col suo potentissimo essercito era entrato nelle confine del suo reame, Laonde fu di bisogno che Ferrandino prendesse l'arme per difensione del regno suo e raffrontasse il nimico. Onde messosi in punto di ciò che li faceva mistieri, e raccomandata Biancabella, che gravida era, alla matrigna, col suo essercito si partì.

     Non passorono molti giorni, che la malvagia e proterva matrigna deliberò Biancabella far morire; e chiamati certi suoi fidati servi, li commise che con esso lei andar dovessino in alcun luoco per diporto, e indi non si partisseno se prima da loro uccisa non fusse; e per certezza della morte sua, le recassino qualche segno. Gli servi, pronti al mal fare, furono ubidienti alla signora; e fingendo di andare ad uno certo luogo per diporto, la condussero ad uno bosco dove già di ucciderla si preparavano: ma vedendola sì bella e sì graziosa, gli venne pietà, ed uccidere non la volsero, ma le spiccarono ambe le mani dal busto e gli occhi di capo le trassero, portandogli alla matrigna per manifesta certezza che uccisa l'avevano. ll che vedendo, l'empia e cruda matrigna paga e molto lieta rimase. E pensando la scelerata matrigna di mandar ad effetto il suo maligno proponimento, seminò per tutto il regno che le due figliuole erano morte: una di continova febbre, l'altra per una postema vicina al cuore ch'affocata l'aveva; e che Biancabella, per lo dolore della partita del re, disperso aveva un fanciullo, e sopragiunta le era una terzana febbre che molto la distruggeva, e che vi era più tosto speranza di vita che temenza di morte. Ma la malvagia e rea femina in vece di Biancabella teneva nel letto del re una delle 'sue figliuole, fingendo lei esser Biancabella da febbre gravata.


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